L’illuminazione pubblica è pronta per la Smart City?
La rete di illuminazione pubblica è ancora basata sulla tecnologia tradizionale, con un cabinet stradale che distribuisce l’energia ai pali e la eroga all’interno di una certa fascia oraria: al di fuori di essa l’energia non raggiunge i lampioni, che restano spenti. Qualsiasi servizio di Smart City deve essere attivo 24 ore, il che presuppone di dover effettuare interventi di adeguamento che possono richiedere investimenti più o meno corposi a seconda della modalità: un’ipotesi consiste nel portare al lampione un nuovo cavo di alimentazione o di supplire con un pannello solare, qualora la produzione di energia sia sufficiente per il servizio che si vuole erogare. In ognuna di queste ipotesi, l’investimento può essere importante e i tempi lunghi. Alternativa decisamente smart, rapida e molto meno costosa è l’impiego di uno switch che permetta l’alimentazione costante dell’impianto di illuminazione in bassa tensione, così da consentire l’alimentazione e lo sviluppo dei cosiddetti servizi a valore aggiunto o VAS (Value Added Services). Questo sistema permette anche il monitoraggio, la rilevazione dell’assorbimento energetico e l’eventuale fatturazione separata verso i cittadini o le aziende che dovessero usufruire dei servizi. Per questo, essa è senza dubbio la modalità più innovativa per trasformare la rete di illuminazione in una Smart Grid, permettendo così l’abilitazione di svariati servizi innovativi.