"Smart City", illuminazione e VAS: utili e remunerativi
Una piccola premessa: ovunque ci sia il prefisso smart, un elenco di fattispecie concrete non può che essere parziale. Semplicemente perché il tema è in costante divenire, cosa che vale a maggior ragione per i servizi a valore aggiunto attivabili tramite la rete di illuminazione pubblica. Eccone alcuni di sicuro valore.
Smart City: come gestire al meglio le emergenze con servizi innovativi
C’è da sempre un forte legame tra il concetto di sicurezza e quello dei servizi Smart che possono essere implementati nel contesto urbano. Il tema è peraltro connesso ad un’attualità che ci pone di fronte a sfide mai affrontate e punta proprio sulla tecnologia per farvi fronte in modo efficace. Il concetto fondamentale, anche qui, è riassunto nel termine “smart”: non c’è nulla di innovativo nell’installare una videocamera su un lampione per monitorare il traffico o riconoscere (ex post) gli autori di un reato, ma se a questi dispositivi si aggiunge la possibilità - per esempio - di rilevare in automatico la temperatura corporea delle persone, riconoscere e segnalare eventuali assembramenti, il mancato rispetto delle distanze oppure reagire in modo automatico e immediato ad incidenti, allora - valutata logicamente la rispondenza alle normative in tema di privacy - tutto ciò assume effettivamente un sapore innovativo. Posto che, come al solito, il tema è in divenire e fattispecie concrete possono aumentare di giorno in giorno, ecco come una Smart City potrebbe reagire ad una situazione di emergenza, come quella che stiamo vivendo.
Controllo degli assembramenti
Il sistema di illuminazione pubblica può essere usato per alimentare impianti di videosorveglianza in grado di riconoscere la presenza di assembramenti e segnalare a chi di dovere il numero di persone coinvolte, così da decidere la priorità di intervento.Monitoraggio temperatura e riconoscimento facciale
Le tecnologie per il riconoscimento facciale sono ormai collaudate anche in ambito consumer: si pensi anche solo allo sblocco degli smartphone. La possibilità di impiegarle a livello pubblico si scontra dunque non tanto con limiti tecnologici bensì di privacy. Resta il fatto che sarebbe senz’altro possibile rilevare la temperatura corporea e, per esempio, se i soggetti inquadrati stanno indossando o meno una mascherina, qualora venga sancita la sua obbligatorietà.
Gestione del traffico semafori
Qui si può riportare un progetto concreto, avviato un paio di anni fa dal Comune di Verona. Lo scopo era fare in modo che le ambulanze, una volta ricevuta una missione in codice rosso, potessero raggiungere il luogo previsto senza incontrare neppure un semaforo rosso. Il tutto prevedeva il coordinamento tra il GPS dell’ambulanza e le centrali operative del Comune e del 118, che predisponevano il verde quando i mezzi si trovavano a circa 100 metri dall’incrocio.
Chiamata automatica soccorsi
La capacità di identificare e reagire a situazioni di pericolo interpretando suoni e immagini può essere alla base di servizi avanzati di sicurezza per i cittadini: si pensi a un incidente stradale, che può essere rilevato immediatamente dalle videocamere e dai sensori presenti in zona, o anche ad eventi criminosi, rispetto ai quali i dispositivi di smart city possono senz’altro fungere da deterrente.