illuminazione pubblica, Smart City e servizi a valore aggiunto
La rete di illuminazione pubblica può essere la vera e propria spina dorsale della Smart City. Il motivo è la sua capillarità: a prescindere dai servizi smart che la città intende implementare, è infatti fondamentale disporre di una rete distribuita i cui nodi siano punti di accesso e abilitatori dei servizi stessi. Quei nodi possono essere i lampioni. Il passo avanti è concettuale prima ancora che tecnico, poiché si tratta di considerare il lampione come elemento abilitante della Smart City e non più - soltanto - come strumento di illuminazione e sicurezza delle aree pubbliche. Interpretando il sistema di illuminazione come una Smart Grid che trasmette dinamicamente energia e dati e convoglia questi ultimi verso piattaforme analitiche, le fattispecie d’uso diventano infinite: si potrebbero infatti installare su tutti i lampioni sensori di rilevazione meteo, traffico, parcheggio o di altre condizioni come le vibrazioni anomale di ponti e viadotti, per non parlare di videocamere di sorveglianza, microfoni, punti di accesso radio alle reti wireless e via dicendo. Il sistema di illuminazione diventa non solo fondamentale per cittadini e aziende, che sono i destinatari dei servizi, ma anche per le amministrazioni cittadine e gli operatori economici, che possono sfruttare la capillarità della rete di illuminazione per proporre i propri servizi e quindi per sviluppare modelli di business dedicati. In tutto questo, inoltre, la rete non perde il suo ruolo di illuminazione notturna delle aree pubbliche, funzionalità che sta diventando anch’essa estremamente smart e sempre più rivolta all’ottimizzazione dei consumi e alla sostenibilità.